Questa patologia insorge a seguito di una esperienza traumatica violenta,quando è in pericolo la vita propria o altrui o comunque si teme per la propria salute, detto in parole povere,perchè la trattatistica è ampia e non è da argomentare qui. Secondo il DSM V è una vera e propria malattia del cervello, che ne provoca alterazioni visibili strumentalmente, come bene evidenziato nell'immagine sotto:
La condizione che ne segue provoca uno sconquasso nel funzionamento della chimica cerebrale, alterando i livelli di cortisolo, chiamato anche "l'ormone dello stress", provocando la reazione depressiva del tono dell'umore, che si riflette nella alterazione del comportamento dell'individuo colpito. Il primo più importante passo terapeutico è farmacologico.
Venendo al nostro specifico interesse in questa sede, sappiamo che molteplici sono le esperienze traumatiche che possono degenerare da uno stato di malessere psicologico-anche importante-, ad una condizione di PTSD-ancora più grave.
Non solo in guerra, in uno stato di calamità naturale o dopo una catastrofe insorge la sindrome. Nella mia esperienza professionale, l'ho constatata nei genitori di un figlio danneggiato da vaccinazione obbligatoria costretto su una sedia a rotelle per il resto della vita, in chi è stato danneggiato da trasfusione di sangue infetto, in chi soffre per una "malattia ambientale". Ma anche chi esperisce una prolungata condizione di stress lavoro correlato, se non ne trova l'uscita, può evolvere in tale stato.
Proprio tenendo conto di questo, l'INAIL nel 2003 produsse una Circolare nella quale si elencavano compiutamente le origini e le definizioni del danno psichico derivato dalla conflittualità lavorativa, giungendo a definire anche il "fenomeno del mobbing", con una Appendice tecnica che illustrava le varie categorie diagnostiche da impiegarsi nella descrizione dell'eventuale sofferenza patita dal soggetto. Tale Circolare venne abrogata a causa di un ricorso presentato anche dalla Confindustria, con la motivazione che non poteva erigersi a 'legge' mancando un quadro normativo ministeriale per tale 'fenomeno'.
Tuttavia, la strada era tracciata e nel 2008 arrivò la Legge 81, quella contenente anche la definizione e le norme relative alla valutazione dello "stress lavoro correlato" (ved. anche lo stress lavoro correlato e.. ).
Nel documento INAIL citato si parla anche di PTSD, come 'traguardo' ultimo di una condizione di sofferenza derivata da una patologia del lavoro di estrema gravità e se ne forniscono anche le misure valutative in percentuali di invalidità.
Non si deve mai sottovalutare l'importanza del PTSD che può scaturire da una delle cause sopra elencate (in numero sicuramente per difetto), diverse dall'esperienza della guerra o delle altre vicende di sconquasso naturale o provocato dall'uomo. Comprendere tale stato patologico e non nasconderselo è di vitale importanza, anche se talvolta è complicato riconoscerlo quando deriva da fatti che apparentemente non sembrano così gravi. Lo psichiatra e lo psicologo clinico sono due figure rilevanti per la comprensione e la diagnosi, ma anche il medico di base è d'aiuto iniziale.