L'OSAS è un disturbo caratterizzato da un patologico arresto della normale respirazione durante il sonno.
Questo comporta una serie di gravi problemi non solo dal punto di vista della fisiologica funzione notturna, ma effetti importanti anche nella vita quotidiana, di veglia. Non è questa la sede per trattare dei disturbi collegati alla Sindrome, assai significativi, quali patologie cardiovascolari, respiratorie ed altre che possono mettere in pericolo la vita del soggetto colpito; la nostra attenzione è canalizzata verso quei disturbi neurocognitivi che tali persone esperiscono a vari livelli di gravità ed intensità.
Tuttavia, molto spesso tale valutazione non viene compiuta adeguatamente con gli strumenti corretti, con questo limitando il peso che questi disturbi hanno nella complessiva comprensione del danno alla salute.
Questo aspetto, poi, è importante inserirlo entro il contesto appropriato della valutazione in sede civilistica.
Ormai vi è una ricca letteratura che affronta proprio la questione delle cadute cognitive in questa sindrome (Knight e al. 1987,Boland e al.2002,Foley e al.2003,Quann e al.2006) e non mancano gli strumenti neuropsicologici per la loro 'misurazione'.
Così come avviene per altre patologie (trattate in altra parte del sito:ad esempio, le Malattie Ambientali), anche dalla OSAS derivano deficit nella memoria, nella concentrazione, nell'attenzione ed anche un abbassamento delle 'funzioni esecutive'. Tale insieme di capacità cognitive viene impiegato quotidianamente e finchè va tutto bene, non ci si rende conto di come tale insieme sia indispensabile per la corretta e consona esistenza della persona.Per i reattivi testistici da me adoperati,vedere la sezione 'Odontoiatria'.
Questa patologia respiratoria è stata presa in seria considerazione dal Ministero della Salute, che ad Aprile di quest'anno (2016) ha emanato le nuove norme e le linee guida per individuare i soggetti a rischio OSAS. Tale individuazione si rende particolarmente necessaria, poichè il paziente OSAS,tra gli altri rischi, possiede quello di potersi addormentare all'improvviso, quindi anche quando è alla guida di un autoveicolo, con la possibilità concreta di causare incidenti anche serissimi.
Ma la mia attenzione è sull'esperienza compiuta con questi soggetti nella valutazione dei danni neuropsicologici, anche in questo caso da utilizzare per l'invalidità civile, ma con una certa attenzione e strategia, poichè al riconoscimento dell'OSAS sono legati aspetti pratici che per alcune persone non vanno trascurati. Anche in questo caso il pragmatismo è doveroso e va considerata situazione per situazione.
Un suggerimento terapeutico, imparato con la frequentazione degli Odontoiatri della SMOLT (la Società Medico Odontoiatrica Legale Toscana), per un primo trattamento della OSAS: i dispositivi mandibolari, che nei casi meno gravi-ma pur sempre di disturbo-, ottengono risultati efficaci.
L'OSAS è da prendere in seria considerazione per quello che comporta per chi ne soffre, ma anche per chi gli vive accanto.